EVENTO
Agrifood Future 2024
L’anno si è aperto con le proteste degli agricoltori europei che hanno fatto emergere come sia impossibile concretizzare una rivoluzione senza generare conflitti. La transizione ecologica, infatti, è un cambiamento radicale che, ovviamente, produce squilibri nel sistema degli interessi e fa ricadere molti dei costi -diretti e indiretti sull’anello debole della catena della produzione alimentare, evidenziando l’insostenibilità economica soprattutto per i produttori. Nonostante gli allarmi che gli scienziati stanno lanciando da anni riguardo gli effetti dei nostri stili di vita sull’ambiente e sul clima, fino a qui non siamo stati capaci di programmare e realizzare i cambiamenti che servono, principalmente perché si tratta di ripensare, complessivamente, il nostro modello di produzione-distribuzione-consumo del cibo. L’Europa nel 2019 ha disegnato il Green New Deal, un programma di riforme declinato in diversi ambiti di applicazione, tra cui l’agricoltura, dove si prevedono diversi cambiamenti e varie modalità di supporto per rendere possibile quella che abbiamo imparato a chiamare transizione ecologica.
Questa crisi rilancia una sfida che, a regole date, non può essere affrontata né dai singoli imprenditori, né da un singolo Paese e nemmeno solamente dall’Europa.
In questo scenario internazionale le soluzioni innovative che servono vanno, com’è ovvio, dal campo alla tavola, “Farm To Fork” come il nome della strategia presentata dalla Commissione Europea nel maggio 2020.
La dicitura “Farm to Fork” letteralmente tradotta significa “dalla fattoria alla forchetta“. Questo termine è utilizzato per descrivere un approccio o una strategia che considera l’intero sistema alimentare, nella filiera allargata che va dalla produzione fino al consumo del cibo .
L’obiettivo è di rendere tutto il percorso il più sostenibile, etico ed efficiente possibile, garantendo che ogni passaggio contribuisca positivamente alla salute degli individui e all’ambiente. Nel contesto della strategia europea, “Farm to Fork” simboleggia un impegno per trasformare il sistema alimentare europeo in uno più resiliente, sicuro e sostenibile. Questo include migliorare le pratiche agricole, ridurre l’impronta ecologica dei processi di produzione e distribuzione, e garantire che i consumatori abbiano accesso a cibi sicuri, nutritivi e prodotti in maniera sostenibile.
Queste sfide riguardano il mercato e le imprese e, insieme, sono sfide sociali e hanno impatti diretti sui territori e sul benessere delle persone e dell’ecosistema. Per questo è importante continuare il confronto sui temi del futuro del sistema del cibo, con l’intento di far emergere soluzioni, esperienze, ricerche, che possano diventare sistematiche e favorire, quindi, i cambiamenti che ci servono. La seconda edizione di Agrifood Future si propone questo obiettivo. La seconda edizione si terrà sempre a Salerno tra l’8 e il 10 di settembre 2024, ed intende posizionarsi come avamposto rispetto al G7 dell’Agricoltura che si terrà ad Ortigia a fine settembre.
Gli elementi
costitutivi di questa edizione saranno:
Un ricco palinsesto di eventi e conferenze
La II° edizione della Summer School condotta in parallelo al programma degli eventi organizzata in collaborazione con Rural Hack e l’Hub di Salerno del Progetto Rete del Ministero della Gioventù e dello Sport, attuato da Invitalia
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Premio Agrifood Future
Premio Agrifood Future rilasciato da Unioncamere a personalità di spicco che hanno dato un forte contributo evolutivo al sistema agroalimentare italiano
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Summer School
Una Summer School con 100 giovani provenienti da tutta Italia focalizzata sulla creazione di impresa nel foodsystem del futuro
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Workshop tecnici per le imprese
Un'area espositiva con le offerte formative e tecnologiche.
Gli elementi
costitutivi di questa edizione saranno:
Un ricco palinsesto di eventi e conferenze
La II° edizione della Summer School (link alla summer school) condotta in parallelo al programma degli eventi organizzata in collaborazione con Rural Hack (link a rh) e l’Hub di Salerno del Progetto Rete (link progetto rete) del Ministero della Gioventù e dello Sport, attuato da Invitalia
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Premio Agrifood Future
Premio Agrifood Future rilasciato da Unioncamere a personalità di spicco che hanno dato un forte contributo evolutivo al sistema agroalimentare italiano
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Agrifood Award
Un Premio per Tesi di Laurea Agrifood Award
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Workshop tecnici per le imprese
Un'area espositiva con le offerte formative e tecnologiche.
Rapporto Agrifood Future
Ogni anno con il supporto del Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne e del Societing Lab del CeSMA (Centro Servizi Metrologici e Tecnologici Avanzati dell’Università Federico II di Napoli) viene prodotto un report con dati e prospettive utili ad indicare il futuro dell’agroalimentare made in Italy.
SCARICA QUI IL RAPPORTO AGRIFOOD FUTURE 2023
Andrea Prete
Presidente Unioncamere
Presidente della CCIAA di Salerno
Capiamo in che modo tutta la scienza e la tecnologia ci possono aiutare nel costruire un modello di innovazione (scientifica e tecnologica) che sia vantaggioso per il sistema impresa e rispettoso delle peculiarità territoriali. L’innovazione delle nostre imprese, grazie anche al confronto con il mondo della ricerca scientifica e tecnologica, è motore di sviluppo nazionale e dei territori e noi delle Camere di Commercio Italiane abbiamo un ruolo chiave sia nel supporto delle singole PMI sia nel supporto a processi sistemici che orientino le opportunità verso interessi tangibili e concreti. È un momento pieno di grandi ed irripetibili opportunità (Centro Nazionale Agritech, PNRR, PAC, etc.) intendiamo prendere parte al dibattito per indirizzare le risorse verso un modello di sviluppo pensato CON le imprese e non SULLE imprese. Con Agrifood Future intendiamo aprire un confronto critico e costruttivo e ci candidiamo per essere da ponte – con progetti ed iniziative concrete - tra grandi e piccole imprese, tra mondo accademico e mondo imprenditoriale, tra mercati ed investitori.
Alex Giordano
Docente di Trasformazione Digitale dell’Università Federico II di Napoli
Direttore Scientifico Agrifood Future
Per innovare il sistema del cibo ci sembra utile partire dai territori e dalle comunità locali che possono diventare dei veri laboratori di sperimentazione. Negli ultimi anni molte imprese, anche piccole, investono in innovazione ma spesso sono sole e la fatica della gestione quotidiana (insieme al carico di burocrazie e adempimenti) le porta poi a limitare l’attenzione sulle innovazioni. Invece molte evidenze dimostrano il potenziale innovativo che hanno le connessioni e la creazione di nuove piattaforme ecosistemiche locali lungo tutta la filiera del cibo. Sono modelli da sperimentare e far crescere nelle realtà locali, che offrono nuove occasioni ai produttori locali, grandi e piccoli, e che possono generare nuove competenze e nuove proposte professionali. Per questo, insieme ad azioni mirate allo sviluppo territoriale, sono necessarie politiche più generali di supporto ai processi di innovazione. Sono le comunità a poter giocare un ruolo rilevante per l’azione di cambiamento e sviluppo del sistema agroalimentare. Ma serve un raccordo tra il mondo della ricerca scientifico-tecnologica e quello della produzione, un ponte che giochi il proprio ruolo di mediazione simbolica e culturale con l’intenzione di produrre nuovo valore per i territori e le persone. L’innovazione che ci serve è quella che consente alle nostre produzioni di avere meno impatto sull’ambiente, a chi studia nel campo dell’agrifood di poter investire le competenze anche sul proprio territorio, a chi ha idee innovative per la sostenibilità del sistema del cibo di farle diventare utili soluzioni per tutti, ai consumatori di trovare cibo sano e di qualità… A vantaggio del sistema del cibo le tecnologie possono essere grandi alleati ma vanno addomesticate e vanno create condizioni che siano generative di valore per tutti.
Perchè Salerno?
In questi anni il territorio campano si sta distinguendo per le scelte legate alla qualità: degli 845 prodotti DOP, IGP, STG italiani, 353 provengono dal Sud e, in particolare, 60 dalla Campania. Uno degli effetti evidenti sono le esportazioni e Salerno è la provincia campana che esporta di più sfiorando i 2,3 miliardi di euro nel 2022. La produzione agricola e la trasformazione sono le attività prevalenti della provincia di Salerno che, in particolare, è rilevante per la trasformazione del pomodoro, per il settore lattiero caseario e per l’ortofrutta. Salerno, con il suo incantevole territorio, è luogo che preserva la biodiversità ambientale e insieme anche la biodiversità culturale del cibo, riferimento imprescindibile della Dieta mediterranea. Proprio da questi luoghi iconici, dove le forti tradizioni fondano lʼidentità socio-culturale, è necessario guardare al futuro del cibo. Proprio nel rispetto di questa identità mediterranea, Agrifood Future apre a dibattiti, confronti, occasioni formative, ideate come occasioni di scambio che possano favorire la diffusione di conoscenze ed essere momenti generativi di nuovi sguardi Nessuno è escluso: saranno coinvolti le imprese, le associazioni di categoria, le scuole, le istituzioni, gli enti di ricerca, i protagonisti della comunicazione, in un festival che tratterà il tema del cibo nella sua inevitabile complessità.
Agrifood Future 2023:
i numeri della prima edizione
Con oltre 2000 presenze, 70 relatori, 21 panel, 2 seminari e oltre 100 giovani scienziati provenienti da tutta italia coinvolti in una summer school, “Agrifood Future” si è dimostrata un successo ed ha posto delle solide basi per il lancio della prossima edizione del 2024. L’obiettivo di Unioncamere e della Camera di commercio di Salerno è, infatti, quello di rendere Agrifood Future un appuntamento nazionale annuale di riferimento per tutto il settore agroalimentare da tenersi nella città di Salerno.
Presenze
Relatori
Panel
Seminari
Giovani
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