Edizione 2023

Denominata “Summer School FoodSystem 5.0”, si è articolata lungo tutta la durata del festival, seguendone anche sviluppi e palinsesto, e si è proposta quale percorso di approfondimento e di riflessione critica sui problemi, cambiamenti desiderati e possibili soluzioni utili a una maggiore sostenibilità del sistema agrifood. I partecipanti sono stati impegnati in attività interattive, laboratoriali e visite guidate in aziende del territorio. Lo scorso anno la Summer School di Rural Hack è stata uno dei side event di AGRIFOOD FUTURE, il primo evento nazionale sui temi della sostenibilità, della cultura e dei mercati legati al futuro del cibo. A Salerno, dal 16 al 20 settembre, i partecipanti alla Summer School hanno incontrato e ascoltato esperti, policy makers, imprenditori, cuochi, food influencer, e tante altre figure che – a vario titolo – sono protagonisti dell’evoluzione dell’Agrifood del nostro Paese.

Perché una Summer School per parlare del futuro dell’Agrifood?

I sistemi alimentari globali sono insostenibili nelle loro forme attuali dal punto di vista sociale, economico ed ambientale. Inoltre, il cambiamento climatico e l’instabilità geopolitica stanno determinando cambiamenti rilevanti sui mercati e sulle produzioni.

Tutti gli organismi internazionali che si occupano dei cambiamenti planetari sottolineano la necessità di rapidi cambiamenti, a partire dagli allarmi lanciati da FAO e World Economic Forum, che hanno indicato una tabella di marcia per i Paesi che vogliano accelerare l’innovazione dei loro sistemi agroalimentari.

È necessario dunque percorrere nuove vie a partire da tre domande-chiave:

  • Agricoltura, Alimentazione e Ambiente come possono diventare guide per la definizione di un modello economico e sociale?
  • l’Italia può diventare un riferimento ed un modello?
  • Sostenibilità, cultura e mercati: quali soluzioni per un agrifood del futuro?

Le 5 giornate della School sono state un’occasione di apprendimento, confronto, scambio ed esercizio creativo per provare a definire quali possibili nuove vie si possano sperimentare per agire i cambiamenti desiderabili e sostenibili.

Una Summer School multigenerazionale

Un cambiamento sistemico come quello che ci serve ora, richiede la presenza e la consapevolezza di tutti gli attori della filiera: produttori agricoli, imprenditori, associazioni di categoria, policy makers e consumatori. Insieme al mondo della ricerca, alle università, alle scuole, a coloro che si occupano di informazione e comunicazione. Nessuno è escluso!

Per questo si è scelto di aprire la partecipazione alla Summer School a persone di diversa generazione e con esperienze differenti e, per questo, sono state create partnership con EIT Food, Dintec e Prime Minister.

I partecipanti sono stati, dunque, studenti universitari, giovani imprenditori agricoli ma anche personale delle Camere di Commercio che ha il compito, attraverso i Punti Impresa 

Digitale, di comunicare e diffondere le occasioni rivolte alle PMI per avviare processi di innovazione tecnologica.

Grazie alla partecipazione di queste diverse figure, che hanno portato sguardi e prospettive differenti all’interno della School, è stato sviluppato un percorso di approfondimento e di riflessione su criticità, cambiamenti e possibili soluzioni utili ad una maggiore sostenibilità del sistema agrifood italiano.

I partecipanti sono stati coinvolti in confronti con esperti, in visite sul campo e attività laboratoriali, stimolando un attivo dialogo interdisciplinare e multigenerazionale.

Immaginare un hub per l’innovazione territoriale
Foodsystem 5.0: la field visit
L’innovazione a misura di territorio
Tecnologie sostenibili per obiettivi di sviluppo sostenibile
Le tecnologie non sono nè buone nè cattive, ma nemmeno neutrali. La tecnologie hanno una direzione e rappresentano lo spirito del nostro tempo.
Contro lo spreco alimentare una grande cena sociale

I cinque giorni di festival si sono chiusi, con una grande cena sociale pensata per 500 persone, che è stata preparata con le eccedenze delle produzioni locali dagli studenti dell’alberghiero «R. Virtuoso» sotto la guida dello Chef Alfonso Iaccarino.

Per non dimenticare che il cibo è la fonte del nostro benessere, è un collante sociale, è occasione di convivialità, è rappresentazione di tradizioni e culture, è leva di sviluppo, è espressione di conoscenza e consapevolezza.

Lo spreco alimentare nel mondo arriva a circa 400 miliardi/anno e in Italia a circa 9 miliardi. Fame zero e spreco zero devono continuare ad essere i nostri mantra!

Contro lo spreco alimentare una grande cena sociale
I cinque giorni di festival si sono chiusi, con una grande cena sociale pensata per 500 persone, che è stata preparata con le eccedenze delle produzioni locali dagli studenti dell’alberghiero «R. Virtuoso» sotto la guida dello Chef Alfonso Iaccarino. Per non dimenticare che il cibo è la fonte del nostro benessere, è un collante sociale, è occasione di convivialità, è rappresentazione di tradizioni e culture, è leva di sviluppo, è espressione di conoscenza e consapevolezza. Lo spreco alimentare nel mondo arriva a circa 400 miliardi/anno e in Italia a circa 9 miliardi. Fame zero e spreco zero devono continuare ad essere i nostri mantra!

Foodsystem 5.0: in che senso?

L’idea di Foodsystem 5.0 nasce dall’osservazione e dall’analisi della progressiva digitalizzazione del sistema-cibo: dal campo alla tavola è sempre più diffusa l’applicazione di tecnologie di precisione e di tecnologie 4.0 (satelliti, Big data, AI, blockchain). Si parla sempre più spesso, dunque, di Foodsystem 4.0.

Così come il modello giapponese di Society 5.0 si è proposto come alternativa al modello europeo di Industry 4.0, allo stesso modo Foodsystem 5.0 si vuole distinguere da quello di Foodsystem 4.0. Che cosa li differenzia? Principalmente il fatto di mettere al centro dei processi di innovazione tecnologica le persone, le comunità, l’ambiente e la società.

  • Industry 4.0 sostiene le fabbriche intelligenti, mentre Society 5.0 delinea una società super intelligente.
  • Industry 4.0 introduce i sistemi tecnologici e fisici per i contesti produttivi mentre Society 5.0 concepisce le tecnologie all’interno di tutta la società nel suo insieme.
  • Industry 4.0 prevede una rivoluzione industriale centrata sulla produzione ma non dice nulla su come una tale rivoluzione possa avere un impatto sulla dimensione culturale e sociale. Al contrario, Society 5.0 si concentra molto sull’impatto sociale della tecnologia e sulla necessità di creare una società migliore.

Mentre il paradigma dell’Industry 4.0 si riferisce, quindi, a una rivoluzione tecnologica della produzione, l’idea di Society 5.0 introduce un nuovo paradigma per la società e per la convivenza civile immaginando di ridurre le disuguaglianze e di avere impatti positivi per l’ambiente.

In questo senso, dunque, la rivoluzione del Foodsystem si deve orientare al 5.0: non solo applicazione massiccia di tecnologie al sistema di produzione, distribuzione e consumo del cibo ma piuttosto, un nuovo paradigma che vede nelle tecnologie la possibilità di inventare soluzioni diverse, più sostenibili e giuste, lungo tutta la filiera del cibo.

Ci sono esperienze che ci aiutano a capire come l’incontro tra valori comuni legati alla tutela del territorio, dell’ambiente e delle persone, insieme alle tecnologie e alle comunità possa aiutarci a ripensare il sistema del food. E di queste tratteremo nel corso della Summer School.

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